2 marzo 2011

Dong (The Hole): epidemie, case, idraulici, pioggia, umidità e ricerca del contatto umano



Dong (The Hole) è un film di Ming-liang Tsai, uscito nel 1998. Avete presente quei film dove arriva una strana epidemia che uccide parte della popolazione e seguiamo le avventure di un gruppetto di eroi che riesce a sopravvivere, scappare, trovare una cura e salvare il mondo? Ecco, in Dong invece stiamo a vedere il nichilismo e le problematiche quotidiane di chi dopo l'epidemia è rimasto nella sua casa, mentre gli altri sono morti o giocano a fare gli eroi. Più o meno.

Badate bene, non si vedono epidemie hollywoodiane. E' tutto molto più nonsense. In una delle zone della città colpite dall'epidemia, presto taglieranno i rifornimenti di acqua. Il governo ha chiesto lo sgombero completo, l'evaquazione della popolazione ancora non contaminata. Ma qualcuno non ha voglia di lasciare la propria casa, è troppo abituato alla sua vita.



In un palazzo quasi deserto un giovane negoziante viene svegliato mentre dormiva sul divano, da un idraulico mandato dalla vicina di casa che abita al piano di sotto. Sembra che ci sia una perdita d'acqua. L'idraulico analizza la situazione e poi decide, non si sa bene perchè, che la possibile soluzione sia un buco nel pavimento. Un buco che diventa un contatto diretto fra il giovane e la ragazza di sotto.

Inizialmente un buco sinonimo di fastidio, di sveglie mattutine che si sentono da una casa all'altra, di vomito che cola dal soffitto, di spray deodorante emanato per contrastare il fumo di sigaretta. Ma non è semplice aggiustare quel buco, ormai in città non c'è più nessuno, l'idraulico è troppo occupato o troppo svogliato per tornare a sistemare quello che ha combinato.



Poi il buco diventa qualcosa di diverso, diventa l'unico mezzo per trovare un contatto umano, qualcuno con cui interagire mentre il resto del mondo sembra non esistere più. Il ragazzo si sveglia tutte le mattine per andare ad aprire il suo negozietto di alimentari, in un mercato deserto. Non passa più nessuno. Come portare avanti il proprio lavoro se l'epidemia fa scappare i clienti? Solo i gatti sembrano tenere compagnia.



L'appartamento della ragazza trasuda umidità da ogni angolo. Solo a vederlo sentite il bisogno di qualcosa di asciutto. Fra solitudine e bisogno di contatto, si può ancora sognare a ritmo di musical, che forse simboleggia i sogni e le paure dei 2 protagonisti. O forse semplicemente ci stava bene mettere una tizia in costume che canta sull'ascensore.



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