11 novembre 2011

Ritorno al Mondo Nuovo di Aldous Huxley

Dopo aver scritto "Il Mondo Nuovo" nel 1932, negli anni successivi Aldous Huxley  si accorse, tristemente, che il suo romanzo distopico si stava sempre più trasformato in una preoccupante metafora della realtà. Nel 1958 pubblica quindi il breve saggio "Ritorno al Mondo Nuovo", una serie di riflessioni splendidamente umane che mettono a confronto la fantasia dell'opera letteraria con le nuove evoluzioni sociali di quegli anni.


Huxley riesce ad analizzare in maniera precisa e preoccupata i pericoli in cui si stava gettando l'uomo moderno, senza nascondersi dietro iprocrisie o valori irrazionali, continuando a dimostrarsi un attento osservatore del piano reale. Oltre 50 anni fa, l'autore avvertiva il mondo della sua rovina, ma naturalmente il popolo con la pancia piena e i sensi distratti dallo spettacolo, non fece molto per cambiare quel destino.

Di seguito frasi e concetti presi da "Ritorno al Mondo Nuovo", per modellare un riassunto dei contenuti che potete leggere nel caso siate interessati ad approfondire. Il saggio di Huxley lo trovate solitamente compreso nelle ultime versioni de "Il Mondo Nuovo", a seguito del romanzo. La vostra biblioteca di fiducia avrà sicuramente una copia da prestarvi con molto piacere.


La concisione, seppur brillante e utile alla memoria, non può evidentemente rendere giustizia a tutti i fatti di una situazione complessa. In questo caso per essere breve devi o semplificare o omettere. Due atti che giovano a farti capire meglio, ma che spesso ti fan capire quel che è sbagliato [...] Ma la vita è breve e la conoscenza infinita, e nessuno ha tempo per tutto. In pratica noi siamo di solito costretti a scegliere fra un'esposizione indebitamente scorciata e... il nulla.

Alla luce delle ultime scoperte sulla condotta animale in genere e umana in particolare, è chiaro che, a lunga scadenza, il controllo è meno efficace se ricorre al castigo della condotta indesiderata, anzichè indurre la condotta desiderata mediante premi; è chiaro che un governo del tettore funziona nel complesso meno bene del governo che, con mezzi non violenti, manipola l'ambiente, i pensieri e i sentimenti dei singoli, uomini, donne e bambini.

Oggi (1958) siamo 2 miliardi e 800 milioni. E domani? Penicillina, DDT, acqua pulita, sono merci a buon mercato e hanno sulla salute del prossimo effetti incommensurabili col loro costo. Anche il governo più povero è ricco quanto basta per fornire ai suoi soggetti il controllo delle morti. Altro discorso per il controllo delle nascite.

Pochi tecnici al soldo di un governo paternalista bastano a fornire a tutto il popolo il controllo delle morti. Ma per il controllo delle nascite occorre la cooperazione di un popolo intero. Deve essere praticato da innumerevoli individui e richiede un'intelligenza e una volontà che quasi mai ritroviamo nel formicaio di analfabeti che popolano il mondo.

Intanto noi ci troviamo di fronte un fastidiosissimo problema morale. Noi sappiamo che la bontà dei fini non giustifica l'uso di mezzi cattivi. Ma che dire delle situazioni in cui i mezzi buoni danno risultati finali che si rivelano cattivi?

Per esempio: andiamo in un'isola tropicale, con l'aiuto del DDT sterminiamo la malaria e, nello spazio di 2 o 3 anni, salviamo centinaia di migliaia di vite. E' ovviamente un bene. Ma le centinaia di migliaia di esseri umani così salvati, e i milioni che da loro vengono al mondo, noi non possiamo vestirli, alloggiarli, istruirli, nemmeno nutrirli a sufficenza, con le risorse disponibili nell'isola. Non c'è più la morte rapida della malaria,  ma la fame rende la vita insopportabile, il sovraffollamento diviene regola, la morte lenta per inedia minaccia tante vite di più.

Dove la produzione e la distribuzione divengono fenomeni di massa, grave è lo svantaggio dell'Uomo Piccolo, che non possiede una sufficente riserva di capitale operante. Se entra in concorrenza con l'Uomo Grosso, perde prima i quattrini e poi anche la qualità sua medesima di produttore indipendente. L'Uomo Grosso lo ha ingoiato. E scomparendo l'Uomo Piccolo, una quantità sempre maggiore di potere economico si riduce nelle mani di un numero sempre minore di individui.

La nostra "sempre più grave infermità mentale" può esprimersi in sintomi nevrotici, palesi, quanto mai desolanti. Ma attenti, continua il dottor Fromm "a non ridurre l'igene mentale alla semplice prevensione dei sintomi [...]" Le vittime veramente disperate dell'infermità mentale si trovano proprio fra gli individui che paiono normalissimi. "Molti di essi sono normali solo perchè si sono adattati al nostro modo d'esistenza, perchè la loro voce di uomini è stata messa al silenzio [...]

Non sono normali, diciamo così, nel senso assoluto della parola; sono normali solamente in rapporto a una società profondamente anormale. Il loro perfetto adattamento a quella società anormale è la misura della loro infermità mentale. Questi milioni di individui abnormemente anormali, che vivono senza gioia in una società a cui, se fossero pienamente uomini, non dovrebbero adattarsi, ancora carezzano l'illusione della individualità, ma di fatto sono stati in larga misura disindividualizzati.

Al contrario, l'uomo è fatto per il sabato; egli deve sacrificare le proprie idiosincrasie ereditarie e finger d'esser quel buon ingrediente standardizzato che gli organizzatori dell'attività di gruppo stimano perfetto per i loro fini. Quest'uomo ideale è colui che mostra "conformismo dinamico" [...] avrà una moglie ideale, ansiosa di entrare nel gruppo, adattabile all'infinito [...]

Nei paesi totalitari d'Oriente c'è la censura politica e i mezzi di comunicazione di massa sono controllati dallo stato. Nelle democrazie d'Occidente c'è la censura economica e i mezzi di comunicazione di massa sono controllati dalla èlite al potere. [...] il sorgere di una grossa industria della comunicazione di massa che non dà al pubblico nè il vero nè il falso, ma semmai l'irreale, ciò che più o meno non significa nulla.

L'autogoverno è inversamente proporzionale al numero. Quanto più vasto l'elettorato, tanto minore il valore del voto. [...] I candidati che egli ha eletto stanno lontani, in cima alla piramide del potere. In teoria essi sono i servitori del popolo; ma in pratica sono servitori che danno ordini e il popolo deve obbedire.

Gli effetti della propaganda falsa e perniciosa si neutralizzano solo con un completo addestramento all'arte di analizzarne le tecniche e smascherarne i sofismi.  [...] Quando scelta e astrazione sono regolate da un sistema non troppo lungi dal vero [...] e quando le etichette verbali sono state scelte con intelligenza e se ne intende con chiarezza la natura simbolica, il nostro comportamento potrà essere realistico e sufficentemente onesto. Ma se invece ci lasciamo andare all'influenza di parole mal scelte e applicate, senza comprenderne il carattere meramente simbolico [...] allora noi ci condurremo a una malvagità, con un'organizzata stupidità di cui per loro fortuna gli animali muti non sarebbero mai capaci.

[...] ai bambini di nessuna parte del mondo si insegna in modo sistematico a distinguere fra affermazioni vere e false, significanti e insignificanti. [...] Alcuni per esempio disapprovarono l'insegnamento dell'analisi e sostennero che in questo modo i giovani sarebbero diventati dei cinici. [...] Il clero fu contro l'analisi [...] che minacciava la fede e poteva diminuire il numero dei praticanti. Contrari furono quelli della pubblicità [...] poteva minare la fiducia nella "marca" e far crollare le vendite.

Sotto la spinta della sovrappopolazione e della superorganizzazione, crescendo l'efficacia dei mezzi per la manipolazione dei cervelli, le democrazie muteranno natura; le antiche, ormai strane, forme rimarranno: elezioni, parlamenti, Corti Supreme, eccetera. Ma la sostanza, dietro di esse, sarà un nuovo tipo di totalitarsimo non violento.

[...] chi non vuole l'immiserimento spirituale degli individui e delle società, lasci la metropoli e dia nuova vita alla piccola comunità provinciale; ovvero umanizzi la metropoli creando l'equivalente urbano delle piccole comunità provinciali, dove gli individui si incontrino e cooperino in quanto uomini completi e non in quanto mere incarnazioni di una funzione specializzata.

Può darsi che le forze opposte alla libertà siano troppo possenti e che non si potrà resistere a lungo. Ma è pur sempre nostro dovere fare il possibile per resistere.

Nessun commento:

Posta un commento

Supporto Morale

I link verso Amazon solitamente sono affiliati e se acquisti qualcosa potrebbero donarmi una percentuale. A te però non costa niente di più, evviva!