16 aprile 2012

Attenberg: contatto umano, rituali, crisi emotiva ed economica


Attenberg è un film greco del 2010, scritto e diretto da Athina Rachel Tsangari. In qualche modo la crisi economica in Grecia non ha portato solo a rivolte popolari e povertà diffusa, ma sembra aver spinto una nuova generazione di registi a "sperimentare" liberamente con i temi delle relazioni umane complesse e a scegliere soluzioni stilistiche del tutto curiose per rappresentare i loro personaggi.

Attenberg è un film sull'alienazione, sulla difficoltà dei rapporti interpersonali, sulla decadenza di un paese occidentale, sulla progettazione arbitraria delle città. Ci sono scene oniriche di camminate bislacche che sembrano danze cerimoniali, o forse sono balli liberatori che assomigliano a passeggiate mistiche.


Ci sono inquadradure che compongono bellissime scene fatte di piccole persone e grandi edifici, strade, cemento, paesaggi, macchine brutte, cave, finestre, piccoli appartamenti. Ci sono ospedali, l'attesa della morte, gli incontri. I documentari sui mammiferi. La musica dei Suicide. Si va a lavorare, ma non si vede mai nessuno che lavora, piuttosto i tempi morti sui mezzi di trasporto. C'è la paura del contatto fisico, o forse è paura emotiva, o entrambe. O forse è solo maggiore consapevolezza dei pericoli nascosti negli altri. Forse è solo il futuro prossimo che aspetta tutta l'Europa, il mondo.


In fondo Attenberg risulta meno articolato, ricercato o psicologicamente complesso rispetto a Kynodontas (Dogtooth), ma traspare tutto lo stile della cosidetta "new-weird-wave" del cinema greco. Che in fondo non è poi tanto strano, semplicemente descrive molto bene una società con tutte le sue patologie e repressioni, che nella realtà vengono nascoste da maschere e abitudini. Quindi possono essere meglio espresse attraverso la macchina da presa.

Potere comprare Attenberg in DVD su Amazon UK a circa 9 euro, oppure su Play.com a circa 11 euro. Eventualmente lo potete anche visionare in prestito digitale grazie a qualche torrent. Poi fate una donazione ai poveri registi greci però. Buona visione.



4 commenti:

  1. ho ho tentato di vederlo ma è troppo malato anche per me :( domani ci riprovo a mente fresca

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  2. Non conosco nulla del cinema greco ma la tizia sulla locandina fa oggettivamente un po' impressione XD

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  3. @Yota: lo sai che abbiamo gusti e livelli di sopportazione diversi in fatto di cinema :D

    @Acalia: si c'è una scena in cui fa quel movimento con le scapole (?) che è abbastanza inquietante o poetico, a seconda dei momenti ;P

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  4. il bello è avere gusti differenti e vedere/leggere/gopcare anche magari solo ogni tanto qualcosa di totalmente diverso a quello che sei abituato, non è bello pietrificarsi sempre nelle stesse cose :D

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