1 febbraio 2013

Synecdoche, New York: introspezione personale attraverso le interpretazioni di sè stessi negli altri e viceversa


Synecdoche, New York è un film del 2008 scritto e diretto da Charlie Kaufman, conosciuto ai più per aver scritto le sceneggiature per film come Eternal Sunshine of the Spotless Mind e Being John Malkovich. Avevo adocchiato Synecdoche, New York già da un paio di anni, dopo averne letto ottimi pareri da fonti per me affidabili, ma non ero mai stato convinto a pieno nel vederlo, forse per i trailer e i riassunti della trama che non riescono a svelare tutta la complessità del film, forse per la durata di oltre 2 ore.

Insomma, tra una cosa e l'altra, ho guardato Synecdoche, New York solo qualche settimana fa, quando finalmente mi sono deciso a prendere un po' di tempo e dedicarmi a capire meglio cosa si nascondeva in quelle 2 ore di cinema Kaufmaniano


Di cosa parla quindi Synecdoche, New York? Personalmente lo vedo come una complessa metafora dell'introspezione personale, simboleggiata dal teatro e da attori che recitano i ruoli di sè stessi o di altri che interpretano a loro volta qualcun'altro o sè stessi. Confusi? Si, è normale se non avete ancora visto il film. E' la vita di una persona con molteplici strati di problemi personali e interpersonali, che ha bisogno di vedersi dall'esterno per capire cosa gli stia succedendo o forse solo di mostrarsi per farsi capire a chi gli sta attorno. Ma è anche la storia di un regista teatrale che decide di organizzare la più grande e sconclusionata opera catartica che sia mai stata concepita, una ricostruzione della città di New York all'interno di un grande stadio, dove la vita quotidiana viene reinterpretata in un'infinita serie di scatole cinesi che mostrano sè stesse allo specchio.

Alla fine delle 2 ore, effettivamente Synecdoche, New York è entrato nella lista dei miei film preferiti. Una pellicola spessa che ha bisogno di tutto il tempo e l'attenzione per essere seguita, organizzata su più piani narrativi, spaziali e temporali che convivono nello stesso istante, al di fuori di ogni logica narrativa e cinematografica, una grande biografia onirica sul malessere, al termine della quale probabilmente troverete un'infinità di intepretazioni su quello che avete visto, ascoltato e provato, senza essere ben sicuri di chi fosse realmente il protagonista, chi fossero gli attori, chi fossero i personaggi, chi fossero gli spettatori.


Preferisco non raccontare altro della storia o delle scene e delle trovate spaziotemporali che mi hanno più colpito per la loro genialità, per evitare spoiler e non rovinarvi le soprese. Se siete un po' incuriositi e se apprezzate i film che non hanno un solo senso, potete comprare Synecdoche, New York in DVD su Play, Amazon UK o Amazon IT a circa 7 euro. Oppure se volete prima darci un'occhiata, lo trovate facilmente cercando su Google qualche torrent. Buona visione!

4 commenti:

  1. al solito mi hai incuriosito, questo in particolare potrebbe piacere -a giudicare dalla descrizione- anche ad Eli, da teatrante problematica che vuole mostrarsi e guardarsi al di fuori intanto che fa psicologia e diventerà matta da legare.

    e poi le due sceneggiature precedenti son film che ho adorato. non hai ancora scritto di "Tokyo!" ;P

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  2. Quindi poi hai visto gli altri film e ti son piaciuti? Ottimo :D Di Tokyo! prima o poi scrivo, vado a random a seconda della lista dei film preferiti e quelli per cui ho più ispirazione al momento

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  3. Anche a me questo può interessare.... Eri tu che volevi usare la parola sineddoche a sproposito per darti un tono? ... Probabilmente sì.

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  4. Probabilmente si, ma me l'ero dimenticata come parola :D Poi adesso che ormai sei stata adottata dagli inglesi, potrai vedere tutto in lingua originale :)

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