21 giugno 2013

Niente è Sacro, Tutto si Può Dire - di Raoul Vaneigem


"Niente è Sacro, Tutto si Può Dire" (Rien n’est sacré, tout peut se dire) è un libro di Raoul Vaneigem pubblicato nel 2003 in Francia, volume che come altre opere dell'autore (ad esempio Trattato di saper vivere ad uso delle giovani generazioni) dovrebbe essere stato rilasciato pubblicamente senza copyright, ma al momento non trovo una versione in PDF disponibile online. In ogni caso, dovrebbe essere rintracciabile senza troppi problemi in prestito presso la vostra libreria di fiducia.

Come avevo già scritto da altre parti, Vaneigem è stato uno dei principali Situazionisti, il che ci porta a immaginare la sua visione più o meno critica della società di oggi. In questo libro Raoul scrive un saggio sulla libertà di opinione, un tema che spesso non è così semplice come potrebbe sembrare a una prima occhiata. E' davvero giusto poter dire qualsiasi cosa? Le parole dovrebbero essere libere di vagare, il problema sta in chi e come ascolta, nella sua capacità di capire cosa si cela realmente dietro le opinioni.

Inutile aggiungere altro, se la libertà di opinione è un tema che vi interessa, ecco qui sotto alcune citazioni da "Niente è Sacro, Tutto si Può Dire" con cui potete farvi un'idea migliore sui contenuti del libro e poi eventualmente recuperarlo da qualche parte. Buona lettura!
La lotta contro la tirannia, punto di forza della libertà di parola e di pensiero, è un'illusione se il cittadino non impara a individuare e a distinguere, nelle informazioni che ogni giorno gli bombardano occhi e orecchie, a quali intrighi d'interesse obbediscono o, quantomeno, come sono ordinate, governate, deformate.

L'assoluta tolleranza di tutte le opinioni deve avere come fondamento l'intolleranza assoluta di tutte le barbarie.

Niente è sacro. Tutti hanno il diritto di esprimere e di professare a titolo personale qualsiasi opinione, qualsiasi ideologia, qualsiasi religione. Nessuna idea è inaccettabile, nemmeno la più aberrante, nemmeno la più odiosa. Nessuna idea, nessun discorso, nessun credo possono sottrarsi alla critica, all'irrisione, al ridicolo, all'umorismo, alla parodia, alla caricatura, alla contraffazione. "Lo ripeterò in tutte le maniere" scriveva già Giorges Bataille, "il mondo è vivibile soltanto a condizione che nulla in esso sia rispettato". E il poeta Scutenaire: "Ci sono cose con cui non si scherza. Non abbastanza!".

La religione rientra in un accordo privato fra chi la pratica e la creatura extraterrestre da lui deputata a governare il suo destino. [...] Assoggettare un bambino a un dogma senza prima informarlo dell'esistenza delle mitologie ebraica, cristiana, islamica, buddista, induista, celtica, greca o azteca, significa circuirlo.

Tollerare tutte le idee non significa farsene sostenitori. Dire tutto non vuol dire accettare tutto.

Le opinioni razziste, xenofobe, sessiste, sadiche, astiose, sprezzanti hanno lo stesso diritto di esprimersi dei nazionalismi, delle credenze religiose, delle ideologie settarie dei clan corporativisti che le incoraggiano apertamente o subdolamente secondo le fluttuazioni dell'ignomia demagogica. [...] Esorcizzare il male anzichè prevenirlo e guarirlo. [...] Quelle che devono essere condannate non sono le idee, ma le vie di fatto.

La vita ha bisogno di una poesia che l'addolcisca, non d'imperativi che, indurendola, la spezzino. A noi spetta affinare le antenne di cui dispone la sensibilità naturale al fine di individuare senza posa in quale punto, in quale momento il comportamento individuale e collettivo rischia di precipitare nella barbarie, per quale slittamento un atto di vita si trasforma in un atto di morte.

Nessuna verità merita che ci si prostri di fronte a essa. Ogni essere umano ha il diritto di criticare e contraddire ciò che sembra una certezza o passa per un'evidenza scientificamente provata. Le speculazioni più folli, le asserzioni più deliranti seminano a modo loro il campo delle verità future e impediscono di ergere ad autorità assoluta le verità di un epoca. Nella fantasia più sbrigliata, nella menzogna più sfrontata c'è una scintilla di vita che può ravvivare tutti i fuochi del possibile. Il fiorire delle eccentricità sta a ricordare che il centro della vita è ovunque e si schiude su una varietà infinita di scelte.

Non esiste violazione di un segreto di Stato, soltanto il segreto di Stato viola il diritto imprescindibile del cittadino di non ignorare nulla di quanto lo concerne e lo investe.

Noi vogliamo che un prodotto o un servizio, proposto in nome del bene pubblico, si riveli di una trasparenza assoluta, affinchè sia possibile rifiutarlo se è nocivo o adottarlo se è utile o piacevole.

[...] come impedire che inferiscano il delitto, lo stupro, l'aggressione, la rapina, la sottrazione di fondi pubblici, quando d'altro canto è a questo che incita l'assoluta priorità concessa al denaro e al profitto, senza più distinzione di moralità e immoralità?

La ricostruzione ambientale implica la riconquista del territorio urbano e rurale da parte di una popolazione che si libera dei suoi istinti di paura e di predazione che  possa essere presente non per reprimere la delinquenza ma per dissuaderla a esercitarsi che sviluppa la coscienza di un'ingerenza solidale pronta a non tollerare alcuna aggressione.

E' nella logica e nell'interesse delle forze repressive, che agiscono sotto la bandiera di comodo della condiscendenza umanitaria, lasciar deteriorare la situazione, al fine di intervenire secondo la tradizione militare e poliziesca senza la quale perderebbero evidentemente la loro ragion d'essere.

[...] quello sfruttamento mercantile della disgrazie, che, vendendo allo spettatore la magra consolazione di destini più desolanti del suo, smercia la sventura sul banco di un diletto tanto più morboso quanto più l'infortunio assume un carattere universalmente ineluttabile.

Le leggi dello spettacolo mediatico inducono la libertà d'espressione a rinnegare ilo suo sgorgo originario e a ridicolizzarsi in un caos d'immagini e di parole che cozzano e si annullano.

La calunnia può rovinare un uomo d'affari in lotta con la concorrenza, un politico che tiene alla sua clientela elettorale, un individuo geloso della propria autorità, una creatura ridotta a condurre la maggior parte della propria esistenza per procura e sotto l'egida della rappresentazione. Come potrebbe aver presa su chi, mettendo il suo amore per la vita al di sopra del suo ruolo e della sua funzione, si sottrae al giogo penoso della reputazione da difendere?

[...] lo scontro polemico occulta il nodo della questione: la vera oscenità sta nell'attrattiva del lucro, nel feticismo del denaro che, impossessandosi della bellezza o del suo oltraggio, ne fa una merce, un oggetto redditizio, una banalità sottoposta alla domanda e all'offerta.

Mentre l'uomo adulto dispone di mezzi atti a sventare le trappole della persuasione pubblicitaria, il bambino è sottoposto a un lavaggio del cervello dal quale non ha nè la libertà nè la facoltà di difendersi.

Non l'immagine è oscena, ma la pubblicità, non il manifesto che mostra una donna o un uomo nudi [...] ma l'uso che se ne fa per vendere e produrre guadagno.

L'autorità costituita ha sempre avuto bisogno, per consolidare la sua tutela, di trattare gli uomini da ciechi, incapaci di guidarsi da soli, al punto che, avvezzi ad andare a occhi chiusi laddove gli s'ingiunge  di andare, essi temono la luce e richiedono, a spese loro, più notte e nebbia, dove possano vagare imprecando contro la durezza dei tempi.

La politica demografica che ingiunge agli uomini di crescere e moltiplicarsi al modo delle bestie condanna i bambini in soprannumero alla miseria, alla malattia, alla disperazione e alla violenza, che li uccidono. Accadde la stessa cosa con la proliferazione selvaggia delle informazioni: abbandonate all'assenza di discernimento, esse si equivalgono tutte e non valgono nulla, lasciano indifferenti a forza di commuovere, occultano svelando e, sotto il virtuale, soffocano il concreto.

2 commenti:

  1. Le opinioni razziste, xenofobe, sessiste, sadiche, astiose, sprezzanti hanno lo stesso diritto di esprimersi dei nazionalismi, delle credenze religiose, delle ideologie settarie dei clan corporativisti che le incoraggiano apertamente o subdolamente secondo le fluttuazioni dell'ignomia demagogica. [...] Esorcizzare il male anzichè prevenirlo e guarirlo. [...] Quelle che devono essere condannate non sono le idee, ma le vie di fatto.

    cosa c'è scritto nei salti di testo? non mi è troppo chiaro il significato di "Esorcizzare il male anzichè prevenirlo e guarirlo." nel contesto della citazione

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  2. Quel pezzo è dal capitolo sul "perchè vogliamo abolire il reato d'opinione":

    "Le opinioni razziste, xenofobe, sessiste, sadiche, astiose, sprezzanti hanno lo stesso diritto di esprimersi dei nazionalismi, delle credenze religiose, delle ideologie settarie dei clan corporativisti che le incoraggiano apertamente o subdolamente secondo le fluttuazioni dell'ignomia demagogica. [Le leggi che le reprimono, quale la legge Gayssot del 1992, attaccano il "puerile rovescio delle cose" senza nemmeno sfiorare le cause] Esorcizzare il male anzichè prevenirlo e guarirlo. [Sostituiscono la sanzione all'istruzione] Quelle che devono essere condannate non sono le idee, ma le vie di fatto."

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