10 settembre 2013

Perchè vuoi scegliere un nome per i tuoi figli?

Nella tua scelta di procreare per la tua voglia di avere un passatempo esclusivo fino all'assoluto, non solo usi un altro essere umano come un mezzo per sopperire alla tua mancanza di interessi profondi o di buon senso o di accettazione della morte, vuoi anche imporre un tuo marchio denominativo, scegliere il suo nome, un titolo identificativo che si porterà appresso per tutta la vita. Un nome che più ti piace, magari preso da un personaggio famoso che ti illumina per chissà quali pindarici motivi, un nome che si si accosti bene al suono della tua voce, un nome che sia originale e non troppo comune ma neanche troppo strambo, un nome di cui tu possa andare fiero.

Perchè quello che stai aspettando o che desideri o che non ci hai mai ben pensato, non è un figlio, è una tua proprietà, possedimento simbolico il cui apice avviene con l'incoronamento nominale, un altro che vorresti plasmare secondo il tuo gusto estetico, con vestitini proprio così, ammendicoli come quelli lì, un passeggino di un certo colore, il futuro pieno di soddisfazioni, le tue. Dopotutto, chi vorrebbe avere un figlio che sia quello che non si vuole? Sia mai che diventi un assassino drogato spazzacamino furry! E pure con un nome brutto! Insomma, non vuoi un essere umano, desideri un modello vivente delle tue aspettative, con targhetta riconoscitiva.

Ma è sempre stato così! Si DEVE scegliere un nome, per forza! Per legge! Per buon senso! Per catalogazione! Come potresti nominarlo quando te ne vanti o lamenti con amici, parenti e colleghi? Non hai capito. Qui il problema non sta nella norma, nell'utilità, nel "si è sempre fatto così e quindi va fatto così", ma nel fatto che non ti sia mai posto il problema, innanzitutto. Nel fatto che tu non ti sia mai chiesto quante superfici abbia sfiorato il vento la mattina presto. Non possiamo immaginare soluzioni astratte a problemi simbolici? Non esistono forse popoli in cui il nome proprio si cambia ogni volta che si esce da una grave malattia? Non è forse possibile pensare a tutti gli infiniti vocaboli con cui non verremmo mai chiamati, ma che ci identificherebbero molto meglio nel nostro continuo evolverci da minuto a minuto?

E forse allora si, qualcuno potrebbe anche accontentarsi di un solo nome che qualcuno con poca immaginazione ha scelto arbitrariamente per lui. Come ti chiami?

Nota Atemporale: se per qualche motivo hai trovato curiose queste parole indisposte, puoi rileggerle e conservarle in forma fisica nella tua libreria, insieme a tante altre storie dal simile gusto rivoluzionario. Trovi il libro contenente tutti questi scritti di We Are Complicated su Amazon.

4 commenti:

  1. Era da un po' che non scrivevi questo tipo di post.
    Intanto Sam Becket oggi ha partorito (quantum Leap)... Ogni volta chi si parla di nomi mi viene in mente un pezzo di Baricco ( non ricordo quale libro) in cui dice che il nome è la cosa più importante di noi, è la nostra essenza... Lo dice un po' meglio, approfondendo, ma non lo leggo da tantissimo ( Oceano mare, forse era scritto lì). In ogni caso sono d'accordo col suo discorso. Per quanto riguarda le sfumature, i significati del nome relativi alla personalità: i miei mi hanno dato 3 nomi, con significati molto diversi, in modo che potessi poi scegliere quale mi si accostava meglio. Il primo nome è comunque quello con cui sono cresciuta e con cui mi trovo meglio, ma non posso escludere che ci sia un po' di me stessa anche negli altri due.
    Non credo che tutti i genitori impongano il nome per vanità al proprio figlio, magari può essere per buon auspicio o per capirlo meglio. Infondo il nome ci definisce ( sì, credo dicesse così Baricco) quando ancora non abbiamo un'identità.

    RispondiElimina
  2. Da me, molti hanno ancora l'usanza di tramandare i nomi dei nonni.
    Io ho il nome di mia nonna e non mi dispiace affatto. Credo che tramandare il nome non è una brutta scelta.. così i genitori non fanno di testa propria e in un certo senso resta una traccia eterna del legame familiare.

    RispondiElimina
  3. Forse perché è complicato chiamare il pupo "coso" finché non raggiunge l'età della ragione, in cui può scegliere il nome da solo?
    I pellerossa, una volta cresciuti, si sceglievano poi un nome da soli ^^

    RispondiElimina
  4. @Clyo: con abbastanza tempo e l'ispirazione giusta, potrei avere quintali di post come questi :U
    Non so se sono d'accordo con Baricco, però mi complimento con i tuoi genitori e l'idea dei 3 nomi!

    @Nyu: ho già sentito altre persone che dicevano di avere i nomi dei loro nonni, forse si usa anche da queste parti! Mi è sempre sembrata un usanza un po' complicata però, se ci fosse il nonno e il nipote con lo stesso nome nella stessa stanza, poi se qualcuno chiama rispondono entrambi ;P

    @Acalia: Non so che soluzione ci possa essere, o meglio ho immaginato infinite soluzioni, ma probabilmente ogni "famiglia" dovrebbe immaginare la sua soluzione o in ogni caso pensare alla questione come spunto per altre infinite cose.. sicuramente mi piace anche l'idea dei pellerossa! :D

    RispondiElimina

Supporto Morale

I link verso Amazon solitamente sono affiliati e se acquisti qualcosa potrebbero donarmi una percentuale. A te però non costa niente di più, evviva!